de Cordes

Henri de Cordes, Presidente del C.I.A.O.S.N

 

Il Centro C.I.A.O.S.N. “Centre d’Information et d’Avis sur les Organisations Sectaires Nuisibles)”[1] dal 1999 al 2005: un primo bilancio

 

Voglio ringraziare i responsabili della FECRIS per avermi invitato e desidero anche congratularmi con loro per la scelta giudiziosa della data del 25 marzo, due giorni dopo la pubblicazione della relazione del Gruppo di lavoro incaricato di dare seguito alle raccomandazioni della Commissione d’inchiesta parlamentare, e dunque in piena attività politica belga in questo settore. Il mio intervento sarà dunque molto facile, giacché il Gruppo di lavoro ha svolto il suo compito in modo eccellente, non soltanto nei contenuti ma anche nella forma poiché si tratta di un documento molto piacevole da leggere.

 

Qualche parola per spiegare che cos’è il C.I.A.O.S.N.

 

Il Signor Serge Moureaux, Presidente della Commissione parlamentare sulle sette del 1997[2], vi ha esposto nei minimi dettagli conclusioni e raccomandazioni di quella Commissione, la cui principale realizzazione fu la creazione del C.I.A.O.S.N.  In breve, il Centro è stato creato  ma non può essere scisso dalla Cellula amministrativa, che è parte della stessa legge. Il motivo di ciò è che le missioni informative e di consulenza del Centro si completano con la missione di coordinamento svolta da una organismo amministrativo la cui specificità è la lotta contro le organizzazioni settarie nocive. L’unità, dunque, è parte di un insieme coerente, almeno sulla carta visto che, come potete leggere nella relazione che il signor Malmendier vi ha presentato, alcune cose sono state realizzate ed altre no.

 

Ciò che è stato attuato, in pratica, è la legge del 2 giugno 1998 – modificata nel 2004 – che crea il Centro e la Cellula, e che garantisce i mezzi finanziari, materiali e umani per il Centro.

 

La cellula è presieduta dal Ministro della Giustizia ed è composta da un gran numero di rappresentanti di settori ministeriali e di servizi di polizia e d’informazione. Molte persone si sono ritrovate a far parte di questa cellula senza sapere bene che cosa dovessero fare. Quando è nata non aveva un quadro di riferimento né una struttura permanente, e vorrei rendere omaggio a chi ha composto questa cellula e ha comunque fatto qualcosa con i pochi mezzi a disposizione. Siamo riusciti ad iniziare la collaborazione col Centro e in alcuni casi è stata efficace.

 

Ora vorrei soprattutto parlare della relazione del signor Malmendier perché in quanto presidente del Centro, è evidentemente un grande orgoglio per me avere il riconoscimento pubblico per il lavoro di chi si è impegnato nell’organizzazione, e la prima persona a cui penso è il Ministro dello Stato Antoine Duquesne che, sono sicuro, troverà in questo testo un incoraggiamento per la battaglia che sta attualmente combattendo, a seguito dell’episodio cerebro-vascolare di cui parlava il signor Moureaux stamattina. E’ anche un riconoscimento pubblico del lavoro svolto quotidianamente dal signor Eric Brasseur, Direttore del Centro, un pioniere in materia. E’ stato infatti lui il primo a ritrovarsi in un piccolo ufficio in Rue Guimard, seguito a qualche mese di distanza da un primo collaboratore e, piano piano, dall’attuale struttura permanente che oggi consiste di: un direttore, quattro analisti, due assistenti amministrativi e, si spera presto, un bibliotecario.

 

Quando vedo che il Centro di documentazione e la biblioteca, purtroppo ancora senza un bibliotecario, stanno diventando il riferimento per eccellenza per l’opinione pubblica in materia settaria, non posso che congratularmi con loro. Quando si legge che anche altri oratori sottolineano l’eccellente collaborazione con il Centro, ad esempio la Procura federale e i servizi di Polizia; quando si evoca parimenti l’eccellente lavoro informativo a tutti i livelli, è veramente molto commovente vedere che tutto questo è stato realizzato in meno di dieci anni, e che a volte la pazienza paga.

 

Riferendomi a questa collaborazione penso a un commento molto positivo fatto meno di un mese fa durante un seminario di formazione per magistrati, quando un rappresentante delle forze di polizia ha detto che, per lui, il C.I.A.O.S.N era un regalo del cielo. Ho dovuto rispondere subito sottolineando che no, il cielo non c’entrava niente, si trattava invece del frutto di una decisione politica ben terrena, ma ero molto contento di sentire quelle parole.

 

Ciò che è veramente significativo nella relazione del Gruppo di lavoro è che si citano diverse competenze nelle quali si auspica che il Centro faccia un po’ di più, pertanto gli si diano dei mezzi supplementari in particolare a livello informativo, una raccomandazione che fa innanzitutto appello a una maggior sensibilizzazione e formazione delle diverse autorità e servizi coinvolti, vale a dire degli impiegati statali e di altri agenti dei pubblici servizi. A livello federale in Belgio esiste un’agenzia di formazione del personale statale ed esamineremo quali tipi di collaborazione potrebbero essere intrapresi. Sono piuttosto favorevole a ciò che in gergo militare viene definito “train the trainers”. Dovremmo formare i formatori in tutti i diversi dipartimenti ministeriali, piuttosto che diventare noi stessi dei “missionari”.

 

Con questo a mente, sia la Cellula amministrativa che il Centro d’informazione e di opinione avrebbero il loro ruolo da svolgere nello sviluppo dell’informazione in settori professionali quali, ad esempio, la salute. Questo ci rende felici poiché al momento è allo studio la preparazione di un dossier salute destinato al grande pubblico, ma anche ad un pubblico più specializzato. Siamo dunque molto lieti  di avere questo incoraggiamento e questo sostegno. Per assicurare anche un miglior controllo del mercato della formazione professionale e di Internet, il gruppo di lavoro ha fatto una raccomandazione tesa a creare un “Early Warning System”  in collaborazione con la Federazione delle imprese del Belgio (FIB). Questo tipo di iniziativa può essere imbastita rapidamente perché una volta stabilito un contatto con le persone giuste questo tipo di “EWS” può funzionare. Grazie a questa interfaccia il Centro potrebbe rispondere in un colpo solo ad una richiesta proveniente da più aziende.

 

Un altro settore particolarmente importante è l’istituzione di possibilità formative capaci di informare le giovani generazioni. I giovani sono infatti nei nostri programmi. La difficoltà a livello istituzionale belga è sapere fino a dove le competenze federali ci permettono di spingerci, sapendo che le materie legate alle persone dipendono dalle Comunità.

 

Per quanto riguarda il Centro direi che è tutto, ma avrei dovuto iniziare ricordando la sua capacità di fornire opinioni, e sono molto lieto di essere stato invitato oggi dalla FECRIS, visto che proprio la FECRIS è stata l’oggetto della prima opinione che siamo stati chiamati a fornire.

 

  • Era il numero “zero”, se così si può dire. La richiesta ci giunse dal Ministero degli Affari Esteri nell’ottobre 1999, a seguito alla vostra riunione di Parigi di quell’anno, e ci fu chiesto di esprimere un  parere in merito alla domanda della FECRIS di riconoscimento come ONG. Il riconoscimento richiesto dalla FECRIS le avrebbe permesso di essere consultata dal Parlamento europeo, dal Consiglio d’Europa, dall’OSCE, oltre che dalle Nazione Unite e dalle commissioni che ne dipendono.

 

Il parere fu positivo e ne sono più che contento perché credo che, nel quadro della lunghissima  procedura dinanzi al Consiglio d’Europa, questo parere abbia contribuito a convincere i responsabili del Consiglio d’Europa a concederle lo statuto partecipativo, e ciò dimostra l’utilità di tali opinioni.

 

  • Altro effetto diretto di un parere richiestoci fu nell’ottobre 2000, quando la richiesta arrivò dall’Ufficio Stranieri e riguardava i Mormoni. Non solo ci richiesero un parere sui possibili pericoli che l’affiliazione a questa setta poteva implicare, ma anche se i missionari mormoni erano o meno tenuti ad avere un permesso di lavoro per venire in Belgio.

 

Il parere fu moderato. Preciso, per chi avesse qualche dubbio, che già all’epoca, ed è diventata la formula rituale, aggiungemmo che “il presente parere non pregiudica in alcun modo un’ulteriore evoluzione del movimento o delle persone che lo compongono”. Una delle concretizzazioni di quel parere fu un opuscolo dedicato

ai Mormoni.

 

  • In seguito, nel 2002, 2003 e 2004, abbiamo fornito tre opinioni su richiesta del Direttore dei Pubblici Ministeri, ufficio della Procura, opinioni non rese pubbliche perché legate a un procedimento giudiziario.

 

  • All’inizio di agosto 2005, il Centro ha pubblicato sul suo sito Internet un parere su Sahaja Yoga emesso il 7 marzo 2005 in risposta a una richiesta allo scabino degli Affari sociali della città di Gand, relativa al suddetto movimento. La concretizzazione di tale parere si è avuta nel mese di ottobre, quando Sahaja Yoga ha richiesto un procedimento in camera di consiglio. Tale procedimento è stato respinto nel dicembre 2005, ma è stato presentato appello[3], poi accolto. Sahaja Yoga ha anche richiesto un’azione di approfondimento contro i contenuti del parere.

 

  • In ottobre 2005 il Pubblico Ministero di Bruxelles ha chiesto l’opinione del Centro in un caso penale. Era la prima volta che succedeva, e il caso riguardava il procedimento contro Luong Minh Dang[4] , che i suoi seguaci chiamano “Maestro” Dang nell’ambito del movimento “Spiritual Human Yoga”. L’opinione è stata data nel gennaio 2006 nel quadro di una procedura peritale, depositata per il procedimento penale. Nemmeno questo documento è pubblico, ma è stato comunque evocato al momento delle arringhe.

 

Ecco,  Signore Presidente , mi fermo qui. Il vantaggio è che il Centro esiste e continuerà ad esistere, qualsiasi ulteriore domanda potrà essere posta in seguito, a differenza del signor Moureaux che è già parte della storia ed è più difficile fargli domande.

 

[1] Centro d’informazione e di opinione sulle organizazione settarie dannose

[2] Inchiesta parlamentare mirante ad elaborare una politica con lo scopo di lottare contro le pratiche illegali delle sette e il pericolo che rappresentano per la società e le persone, particolarmente per i minori

 

[3] La Corte d’Appello di Bruxelles ha reso la sua sentenza il 12 giugno 2006 e il procedimento in camera di consiglio è stato invalidato

[4] Il 19.04.2006 Luong Minh Dang è stato condannato dalla giustizia belga a 4 anni di detenzione e a una sanzione di  € 10.000 per evasione fiscale, frode, abuso della professione medica e diplomi falsi.